Mangiare tonno in scatola: ecco cosa dicono le ricerche sulla sicurezza

Il tonno in scatola rappresenta spesso una soluzione pratica e veloce quando siamo indecisi su cosa preparare: è estremamente semplice da utilizzare, basta aprire la confezione e può essere consumato anche così com’è, senza alcuna cottura. Possiamo aggiungerlo a un’insalata, condire la pasta o impiegarlo in svariate ricette. La sua versatilità e il costo contenuto lo rendono un alimento molto apprezzato, ma quali sono i suoi reali vantaggi dal punto di vista nutrizionale? È davvero salutare o sarebbe meglio preferire il tonno fresco?

Tonno in scatola: come scegliere il prodotto migliore

Nei supermercati troviamo una vasta gamma di tonno in scatola, ma non tutti i prodotti sono uguali: è fondamentale leggere attentamente l’etichetta prima di acquistare una determinata marca. Spesso la scelta ricade solo sul prezzo più basso, ma questa non è sempre la soluzione migliore. Le varietà più comuni in commercio sono il tonno pinne gialle, lo striato e l’alalunga.

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Il tonno a pinne gialle e l’alalunga sono specie considerate a rischio estinzione, un aspetto che dovremmo sempre tenere in considerazione al momento dell’acquisto. Un altro elemento importante da verificare è l’area di pesca e il metodo di cattura, che dovrebbe essere il più sostenibile possibile (ad esempio, tramite lenze a mano, canna o reti a circuizione su banchi liberi).

Molti consumatori prediligono il tonno conservato in olio d’oliva, ma questo non significa necessariamente che sia la scelta migliore. Occorre prestare attenzione soprattutto all’apporto calorico (100 g di prodotto apportano circa 200-250 kcal). Se presente, l’olio d’oliva dovrebbe essere di alta qualità, così da offrire una preziosa fonte di grassi monoinsaturi. Per quanto riguarda il sale, è importante che sia presente in quantità ridotte: un eccesso può aumentare la pressione arteriosa e alterare il sapore naturale della carne.

Tonno in scatola o meglio in vetro?

Secondo gli esperti, il tonno in scatola rappresenta una valida alternativa al tonno fresco e può essere consumato tranquillamente, a patto di scegliere prodotti di qualità e leggere con attenzione le etichette. Come già evidenziato, è importante valutare il contenuto di sale e la tipologia di olio utilizzato.

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Quando possibile, è preferibile optare per il tonno conservato in vasetti di vetro: in questo modo è possibile osservare il colore del pesce e valutare se si tratta di un prodotto fresco, surgelato o sottoposto a trattamenti particolari. Il colore ideale è rosato, senza riflessi o sfumature anomale. Inoltre, il tonno in vetro si presenta generalmente più compatto.

Questo perché nei barattoli di vetro vengono inseriti filetti interi e la quantità di carne è maggiore, mentre nelle scatolette il tonno tende a essere più sminuzzato e pressato. Spesso, nelle lattine vengono utilizzati pezzi di pesce tritati, con una conseguente riduzione della qualità complessiva. Pertanto, se non si ha la possibilità di acquistare tonno fresco, è consigliabile preferire quello nei vasetti di vetro rispetto alle classiche scatolette.

Il tonno in scatola fa bene o male? Considerazioni finali

Il tonno in scatola, come abbiamo visto, può essere una valida alternativa al tonno fresco, soprattutto se si sceglie quello conservato nei vasetti di vetro. Tuttavia, il principale aspetto critico di questo prodotto riguarda il contenuto di sale, aggiunto per migliorare la conservazione della carne. Inoltre, il tonno in scatola può contenere tracce di metalli pesanti e purine in quantità superiori rispetto al tonno fresco.

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Per questo motivo, è consigliabile limitare il consumo di tonno in scatola a una o due porzioni a settimana (massimo 1-2 scatolette o un vasetto di vetro). In queste quantità, non dovrebbero esserci particolari controindicazioni. Tuttavia, in caso di gravidanza, allattamento, patologie epatiche o iperuricemia, è sempre opportuno consultare il proprio medico prima di inserirlo regolarmente nella dieta.

In generale, quindi, il tonno in scatola o in vetro può essere consumato come alternativa pratica e conveniente al tonno fresco. È un alimento che si conserva a lungo e può risolvere facilmente un pasto improvvisato, ma va comunque consumato con moderazione.

Conclusione

Il tonno in scatola è da sempre un alleato prezioso nelle nostre dispense, pronto a salvarci in ogni occasione. Anche se spesso siamo affezionati a una determinata marca, è importante prestare attenzione a diversi aspetti: la qualità dell’olio, il contenuto di sale, il metodo di pesca e la varietà di tonno utilizzata. Solo così potremo fare una scelta più consapevole e sostenibile.

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Questa attenzione ci permetterà anche di tutelare la nostra salute. Tra il tonno in scatola e quello nei vasetti di vetro, è preferibile quest’ultimo, che offre filetti più grandi e compatti. Il tonno rimane comunque un alimento proteico e benefico, e gli esperti non hanno evidenziato particolari rischi nel consumarne 1-2 porzioni a settimana.

È comunque importante non eccedere, poiché il tonno in scatola contiene spesso elevate quantità di sale e può presentare tracce di mercurio e purine. Non è necessario rinunciare a questo alimento, ma quando possibile è meglio scegliere il tonno fresco. Come per ogni alimento, il segreto sta nella moderazione: consumato con equilibrio, il tonno in scatola può tranquillamente far parte di una dieta sana e varia.

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